Movimenti e Danze Sacre
Gurdjieff non fu soddisfatto di lasciare solo un sistema di idee ma ritenne necessario trasmettere un repertorio di Danze Sacre e Movimenti. In più di un’occasione disse che lo studio delle idee e la pratica dei Movimenti dovevano essere complementari. Lavorò ai Movimenti fino a poche settimane prima della sua morte e volle essere conosciuto e ricordato prima di tutto come un “Maestro nelle Danze dei Templi”. Egli trascorse più di vent’anni viaggiando attraverso l’Europa, l’Africa, e l’Asia in cerca dei segreti contenuti nelle Danze Sacre e nei metodi di insegnamento delle scuole tradizionali. Le Danze Sacre costituiscono da sempre una parte importante delle vere scuole e sono un lascito spirituale di incalcolabile significato. Con i suoi Movimenti Gurdjieff ci ha lasciato un grande tesoro, poiché essi racchiudono e preservano una conoscenza definita. I Movimenti manifestano una dimensione sconosciuta, rivelano ciò che è nascosto all’uomo ordinario.
L’essere umano non è limitato alla parola per comunicare, ma si manifesta attraverso i suoi movimenti, in ogni suo gesto. Siamo stati abituati a credere che l’unico modo attraverso cui possiamo esprime la nostra intelligenza è attraverso le parole. Abbiamo scordato la grande scienza nell’utilizzo del corpo come mezzo cognitivo, come strumento per la trasmissione di conoscenze e la percezione di realtà più profonde. La danza non è solo un mezzo di espressione corporea ma è un linguaggio attraverso cui è possibile esprimere verità e leggi universali.
Nell’antichità, particolarmente prima della scoperta della scrittura, le danze erano usate per trasmettere la conoscenza di generazione in generazione. Gli antichi saggi usavano le danze ed i rituali per registrare e trasmettere la loro comprensione delle leggi del mondo. In questo modo le future generazioni avrebbero potuto decifrarle. Le Danze Sacre sono come libri, scritti un tempo attraverso il linguaggio dei gesti. Coloro che scrissero questi libri sapevano che le parole via via che il tempo passa perdono il loro significato originario e che il senso loro attribuito si va modificando.
Esistono delle verità che devono essere trasmesse all’umanità, che devono perdurare intatte nei secoli, superare le differenze ed i cambiamenti esteriori, così da poter raggiungere gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura ed essere comprese. Queste verità non possono essere comunicate attraverso il linguaggio scritto e per questo motivo furono inserite all’interno delle Danze. Esse sono essenzialmente un linguaggio, un linguaggio universale che promuove una più profonda comprensione dell’essere e delle leggi cosmiche; un linguaggio matematico che si accorda a esatte misure, a un’esatta durata e ad un esatto peso.
“ L’arte antica ha un certo contenuto interiore. Nel passato, l’arte aveva lo stesso scopo che hanno attualmente i libri: quello di conservare e trasmettere una certa conoscenza. Nei tempi antichi non si scrivevano libri, ma si incorporava la conoscenza nelle opere d’arte. Se soltanto sapessimo leggerle potremmo trovare molte idee nelle antiche opere d’arte pervenute fino a noi. Lo stesso discorso vale per tutte le altre arti compresa la musica. Le persone dei tempi antichi vedevano l’arte in questo modo”.
“ Supponete che, per studiare i movimenti dei corpi celesti, per esempio il movimento dei pianeti del sistema solare, venga costruito un meccanismo apposito, destinato a rappresentare e a ricordarci le leggi di tali movimenti. In questo meccanismo, ogni pianeta, rappresentato da una sfera di dimensione appropriata, viene posto ad una certa distanza da una sfera centrale che rappresenta il Sole. Mettendo in moto il meccanismo, tutte le sfere cominciano a girare su se stesse, spostandosi lungo traiettorie prestabilite, così da riprodurre visibilmente le leggi che governano il moto dei pianeti. Questo meccanismo avrebbe come risultato quello di richiamarle alla memoria le sue conoscenza sul sistema solare. Nell’andamento di alcune danze avviene qualcosa del genere. Attraverso i movimenti e le combinazioni ben precise dei danzatori, vengono rese manifeste ed intellegibili determinate leggi a coloro che le conoscono. Si tratta delle cosiddette ” Danze Sacre “.
“Avete visto i nostri Movimenti e le nostre Danze. Ma voi avete visto solo la forma esteriore, la bellezza, la tecnica. Ma l’aspetto esteriore che voi vedete a me non piace. Per me, l’arte è un mezzo per arrivare ad uno sviluppo armonico. Tutto quel che facciamo qui è stato previsto in modo tale che non si possa fare nulla automaticamente e senza la partecipazione del pensiero. La ginnastica e le danze ordinarie sono meccaniche. Se il nostro fine è lo sviluppo armonico dell’uomo, allora le Danze ed i Movimenti, per noi, sono un mezzo per associare la mente ed il sentimento ai movimenti del corpo, in modo da ottenere una manifestazione comune. In tutto ciò che facciamo, cerchiamo di sviluppare qualcosa che non può essere sviluppato direttamente o meccanicamente, qualcosa che esprime l’uomo totale: mente, corpo e sentimento. Il secondo scopo delle danze è lo studio. Certi movimenti contengono la dimostrazione di qualcosa, racchiudono una determinata conoscenza, delle idee religiose e filosofiche”.
Il corpo come la coscienza possiede differenti livelli. Nella nostra vita quotidiana viviamo solo ad un livello molto basso del nostro potenziale. Per questo motivo inizialmente i Movimenti richiedono uno sforzo, una preparazione. Agiscono sulla coordinazione, fisica e spaziale, sul rilassamento delle tensioni, sulla capacità di attenzione nel corpo ed attraverso quest’ultima, sullo sviluppo della nostra capacità di attenzione generale. Ci aiutano a liberare il corpo, a de-condizionarlo, a riscoprire le sue potenzialità e ad utilizzare la sua intelligenza specifica. Il corpo umano è un mezzo attraverso cui vengono trasformate energie. Nel modo più semplice ciò avviene con il cibo che ingeriamo ed assimiliamo. Attraverso i Movimenti abbiamo la possibilità di trasformare energie più sottili necessarie alla crescita interiore. I Movimenti sono un efficace strumento per la conoscenza di sé, poiché offrono l’opportunità di vedere sé stessi da una diversa prospettiva. Ci danno il sapore di ciò che è possibile.
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Primi Movimenti. (1917-1924)
La loro creazione culmina nelle dimostrazioni pubbliche a Parigi (1923) ed in varie città americane (1924).
Serie dei 39 e altri Movimenti. (1939 – 1949)
Creati da Gurdjieff negli ultimi anni della sua vita.
Possono essere suddivisi in sette categorie principali:
– Ritmi
– Obbligatorie
– Esercizi rituali
– Danze delle donne
– Danze etniche degli uomini, dervisce e tibetane
– Danze Sacre dei Templi e Tableaux
– Serie dei 39